IL “SATOR” E LE TRACCE DELLA DEVOZIONE CRISTIANA NELLE CATTEDRALI GOTICHE

  • L’argomento che Vi propongo nasce da due riflessioni.-
    La prima deriva dalla tradizione letteraria che vuole agganciare, costi quel che costi, il noto e precristiano palindromo ad una tradizione storica dell’antico Ordine sul quale come più volte da me affermato si può affermare tutto ed il suo contrario senza tema di smentita; la seconda riflessione deriva dall’approfondimento che la devozione o pietas cristiana ha operato nella destinazione di somme di denaro, talvolta di sicuro rilievo, per la riedificazione in Occidente della nuova Gerusalemme o, almeno, del Tempio di Dio: tutto ciò con simboli che precorrono la tradizione della Massoneria di circa 400 anni.-
    Mi spiego meglio anticipando gli argomenti che esamineremo nella seconda parte della nostra conversazione.-
    Mentre è pacifico che il palindromo è retaggio di una cultura classica incontrovertibilmente originaria della Roma classica e dell’ambiente alessandrino e greco, per quanto riguarda la creazione di alcuni simbolismi cristiani nelle cattedrali gotiche la letteratura contemporanea ha fatto, fino a pochi anni or sono, le più simpatiche contorsioni del pensiero per aggiudicare o, per meglio dire, far derivare detti simbolismi trecenteschi ad una linea di pensiero sotterranea che fosse una tradizione muratoria risalente ad un migliaio di anni precedente all’edificazione delle Cattedrali gotiche.-
    Voglio precisare che “…vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo!” cioè queste mie riflessioni non sono e non vogliono essere una polemica con altre ed onorevoli linee di pensiero ma semplicemente una analisi, tra l’altro fondata su documenti storici, del modo in cui si sono sviluppati e sono stati resi eterni nelle pietre alcuni segni distintivi della devozione Cristiana.-
    D’altra parte, sono ragionevolmente certo (almeno, lo spero) che nessuno avrà l’intenzione di dimostrare che le Cattedrali gotiche di Santjago de Compostela o di Chartes e che le Chiese romaniche come il Duomo di Siena o come altre pievi italiche tipo quelle di Campiglia Marittima o di San Giovanni a Ponte dello Spino siano state edificate da maestranze di diretta osservanza Massonica.-
    Fugata ogni mia possibile velleità polemica o controriformista verso ogni altra linea di Pensiero, andiamo ad analizzare le origini del noto palindromo partendo, in qualità di analista della Storia, dalle tracce che il Tempo ci ha offerto per, poi, proporre le diverse interpretazioni che interpreti di diversa estrazione filofica, morale e religiosa hanno offerto del medesimo.-

    S A T O R
    A R E P O
    T E N E T
    O P E R A
    R O T A S

    Le tracce del palindromo cominciano dagli scavi della Pompei romana dove venne rinvenuta una piccola targa bronzea con incise le parole di cui sopra e che, in atto, è esposta in una delle bacheche del Museo di Napoli; altro luogo dove è stato rinvenuto il palindromo, questa volta è una lastra in marmo, è stato all’interno di un’area cultuale sita nella zona centrale dell’Alessandria romana: detto frammento marmoreo si trova all’interno del museo Egizio [!] del Cairo.-
    Ne deriva che l’epoca storica della creazione del palindromo va dal secondo secolo avanti Cristo al primo secolo dopo Cristo.-
    Quanto sopra è più che sufficiente per poter affermare che non è di derivazione cristiana il criptico oggetto!-
    Definita incontrovertibilmente l’epoca della prima apparizione, storicamente e scientificamente accertata, del SATOR, vediamo ora dove è stato rinvenuto e quali significati gli sono stati imposti da diversi autori.-
    Il SATOR, almeno per quanto riguarda il territorio italiano, è stato individuato [così come elencato nella ricerca di Anna Giacobini ] all’interno o sui muri perimetrali delle seguenti località:

    Duomo di Sant’Orso, in Valle d’Aosta; Castello di Issogne, in Valle d’Aosta; Castel Mareccio, in Bolzano; Pieve a Terzagni, in Lombardia; Pievi di Pescarolo e Uniti, in Cremona; Pieve di San Giovanni, in Lombardia; Chiesa di San Michele, in Arcè (Verona); Convento di Santa Maria Maddalena in Campomarzio, in Verona; Chiesa di Santa Maria in Plebis Flexiae, in Fabriano (Ancona); Duomo di Santa Maria Assunta, in Siena; Pieve di San Giovanni, in Campiglia Marittima (Livorno); Abbazia cistercense di Valvisciolo, in Sermoneta (Latina); Certosa di Trisulti, in Collepardo (Frosinone); Chiesa di San Pietro ad Oratorium, in Capestrano (L’Aquila); Chiesa di Santa Lucia, in Magliano dei Marsi (L’Aquila); Chiesa di Santa Maria Ester, in San Felice del Molise (Campobasso); Grande Palestra, in Pompei (Napoli); Casa di Paquio Procuro, in Pompei (Napoli).-

    E’ il caso di aggiungere che in una fattispecie, quella della Pieve di Campiglia Marittima il palindromo non è stato inciso nella sua forma classica ma diviso o raggruppato su tre fasce:

    SATOR AREPO
    TENET OPERA
    ROTAS

    Le interpretazioni proposte dai diversi autori, almeno quelle che ci sono note, sono le seguenti:
    1.GUILLAME DE JERPHANION : un pentacolo cristiano derivato dal Pater Noster;
    2.BUSSAGLI: “il seminatore all’aratro tiene con il lavoro le ruote;
    3.alcuni autori: hanno semplicemente offerto delle cinque fasce solamente la traduzione letterale quando erano termini traducibili, come per SATOR, tradotto con SEMINATORE; TENET, tradotto con TIENE o REGGE; OPERA, tradotto con LAVORA; ROTAS, tradotto con RUOTE. Per quanto riguarda AREPO, non avendo disponibile la traduzione letterale, le interpretazioni sono state che l’autore primo del palindromo abbia commesso un errore di scrittura [!!!] ed abbia sbagliato la grafia di ARATRO oppure che, non conoscendo a fondo [!!!] la lingua latina abbia sbagliato un verbo che fosse MI INSINUO!-
    4.GIACOMINI: parte da un presupposto di oscuro significato magico del palindromo dopo di ché sviluppa una serie di equazioni alchemiche spostando, ruotando e sovrapponendo nel modo alla stessa più congeniale le diverse lettere e utilizzando, a seconda della sua volontà, sia la grafia latina e che greca, con lo scopo, intellettualmente onesto quanto meno dal suo punto di vista, di dimostrare l’esattezza del suo assunto che, alla fine, vorrebbe che avesse il seguente significato: SATOR AREPO = io creatore all’inizio imprimo l’ordine; TENET OPERA = egli governa le opere; ROTAS = tu ruoti! [ Il fatto di aver premesso all’inizio della sua interpretazione che il palindromo fosse magico e che, al termine delle sue alchimie, il palindromo rappresenta il classico principio della Creazione, così come tramandato dal Vecchio Testamento nonché il cardine delle tre religioni Monoteistiche e di altre culture filosofiche orientali, l’Autrice non lo spiega!];
    5.INTERPRETAZIONE GNOSTICA: in questo caso l’assunto di base è una visione manichea del culto originario, così come espresso dai Vangeli Apocrifi, per cui alcuni interpreti delle conoscenze gnostiche hanno così tradotto, o meglio interpretato il nostro palindromo: SATOR AREPO = Io Salvatore-Demiurgo creo; TENET OPERA = Egli, il Demiurgo, governa la materia; ROTAS = Tu, uomo, ruoti da Dio verso Dio. Anche in questo caso abbiamo di fronte una evidente forzatura dell’interpretazione di un oggetto verbale piegato a significati egoistici da parte di soggetti che si ostinano, ciecamente, a disconoscere che il palindromo è di almeno due secoli anteriore al periodo di riferimento della corrente filosofica, ma come sappiamo questo è un MALE comune a molte altre culture o ideologie che dir si voglia;
    6.INTERPRETAZIONE DI DERIVAZIONE TEMPLARE [ il sensazionalismo ad ogni costo! ]: gli autori di questa corrente di pensiero [!] partono da uno dei tanti graffiti attribuiti ai Cavalieri Templari che vennero ristretti nel Castello di Gisors a Chinon. Benché IN ALCUNO DEI GRAFFITI vi sia un accenno delle lettere alfabetiche che compongono il nostro palindromo, gli autori hanno voluto riconoscerlo nella criptatura del messaggio in quanto su uno dei muri del castello è stato trovato un graffito simile al disegno che, spesso, si trova sul lato opposto a quello utilizzato per il gioco degli Scacchi e cioè quello che, in Italia, è noto come gioco del Filetto o Filotto e che si fa utilizzando tre o cinque pedine bianche e nere. Per tali autori la griglia composta da tre quadrati concentrici altro non sarebbe che una trasposizione, volutamente ermetica, del SATOR che sarebbe stato trasmesso, in modo esoterico e mistico, dai Cavalieri ai posteri! Detti interpreti autentici del pensiero mistico Templare nonché eredi delle conoscenze esoteriche degli spesso analfabeti monaci-guerrieri, hanno addirittura individuato, nella griglia graffita sulle mura della prigione, offerta e proposta in ben 6 diverse applicazioni geometriche sempre più raffinate, il percorso mentale e gnostico dei nostri antichi Fratelli che, pur conoscendo a malapena la propria lingua madre, svilupparono un pensiero alchemico-trascendentale di alto profilo intellettuale seguendo un percorso di formazione centripeto basato su una serie di significati che si sviluppano dal perimetro maggiore, poi all’intermedio e, quindi, pervenire alla lettera inclusa nel quadrato centrale, la N, oppure salendo e scendendo su percorsi ottagonali, esagonali, quadrati e triangolari, nelle diverse geometrie, che, da sola, esprimeva la summa della Rivelazione del Grande Mistero, l’Essenza Ultima, la Primitiva Scintilla della Verità Iniziatica! Il fatto, storico, che venne sentita la necessità di tradurre la Regola Latina in volgare per farla appena comprendere ai Cavalieri Templari che combattevano per l’Ordine, è riflessione che dagli Interpreti del SATOR TEMPLARE nemmeno è stata valutata prima di esplicare l’alto senso della loro, personale, sublime alchimia esegetica.-

    Ricordiamo, infine, che esiste una terza forma del SATOR, oltre la classica su cinque fasce e quella suddivisa in tre linee: è quella, unica fino ad ora nel suo genere, che troviamo graffita nel chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo. Il SATOR, in questo caso è inserito in una serie composta da cinque cerchi concentrici intersecati da cinque linee riunite nel centro dei cerchi, con un angolo costante, di 36 gradi. Il palindromo viene scisso e ricomposto avendo, nelle cinque aree determinate dalle linee, e procedendo in senso orario dal primo SATOR = sator-arepo-tenet-opera-rotas; per poi avere nelle cinque fasce concentriche, procedendo dalla più esterna verso quella più interna = rotas-opera-tenet-arepo-sator.-

    Concludendo e cercando di dare un senso a quanto abbiamo esaminato, possiamo soltanto sperare che una nuova e sempre possibile Nag-Hammadj ci possa far trovare una qualche interpretazione autentica e coeva del SATOR latino che ci spieghi il significato del palindromo e magari anche del suo o dei suoi ideatori.-

    G I O V E