I VANGELI APOCRIFI

Parlare dei Vangeli Apocrifi ci crea subito un profondo conflitto interiore e una domanda che innesca una serie pressoche' infinta di ulteriori considerazioni:
PERCHE' QUESTI VANGELI SONO APOCRIFI?
La risposta la conosciamo ma non ci soddisfa:
PERCHE' COSI' E' STATO DECISO A NICEA NEL 385 D.C.-

A questo punto gia' la Storia del Cristianesimo si confonde tra mito e realta'. Ci troviamo a ragionare su fatti accaduti 1700 anni or sono e ci sembra di ritornare ai tempi della scuola quando i libri di testo ci presentavano i buoni (i Romani, Carlo Magno, i Crociati, le Repubbliche Marinare, il Regno di Sardegna e poi d'Italia, gli eserciti Alleati, gli Americani) ed i cattivi (i Cartaginesi, i Merovingi, i Mussulmani, i Turchi, gli antichi Ducati Italiani e i Briganti del sud della Penisola, l'Impero Austro-Ungarico, i Fascisti, i Russi). Volendo essere un poco critici ci sembra che la Storia venga scritta dai Vincitori e cosi', infatti, e': ma da adulti si comincia a riflettere sui libri di Storia e, qualche volta, cominciano a sorgere dei dubbi su come, in qualche caso, sono andate veramente le cose. Anche quando si ragiona sui VANGELI APOCRIFI e su quelli SINOTTICI, talvolta, cominciano i dubbi.

Allora ci si domanda: quale e' la verita' sulla vita e sulle opere e sugli INSEGNAMENTI di Gesu'? Quelli voluti dalla Chiesa, scritti circa DUE secoli dopo l'avventura, la dimensione Umana del Cristo oppure quelli "rinnegati" dalla medesima Chiesa e scritti immediatamente dopo la morte del Cristo e, quindi, praticamente contemporanei agli insegnamenti del Maestro? Se, come abbiamo fatto alcuni di noi, leggiamo queste Testimonianze sorgono altri quesiti: perche' la Chiesa dell'epoca ha avversato cosi' tanto questi libri coevi della Vita del Maestro addirittura decretandone la distruzione? Quali insegnamenti potevano mettere in crisi o minare tanto profondamente la giovane struttura della Chiesa di Simone di Giona ere in crisi o minare tanto profondamente la giovane struttura della Chiesa di Simone di Giona detto Pietro [DOMANDA CHE SORGE ANCORA + INTRIGANTE: VERAMENTE CRISTO DISSE: "TU SEI PIETRO E SU QUESTA PIETRA COSTRUIRO' LA MIA CHIESA (Matteo, 16-18)???] e far sviluppare due altre Chiese gia' esistenti: quella di GIOVANNI, Fratello di Gesu', sviluppatasi in Palestina e quella di MARIA MADDALENA, detta MAGDALA "La Torre", Moglie del Cristo e Madre dei suoi Figli, nel frattempo diffusasi nel sud della Gallia?

Queste ed altre ancora sono le domande che ci poniamo. Se ad alcune possiamo provare a dare una risposta lo dobbiamo ad alcuni ignoti appartenenti a queste "Chiese Minori" che, nell'infuriare delle distruzioni seguite alle determinazioni del Concilio di Nicea, guidate dai preti della Chiesa Romana sulle lance degli eserciti di Costantino, riuscirono ad occultare i loro Vangeli in grotte ed altri nascondigli di fortuna. Dopo centinaia e centinaia di anni i Vangeli, quei Vangeli, vennero riscoperti e FORTUNATAMENTE in un momento storico ed in terre sottratte all'influenza della Chiesa Cattolica Apostolica Romana ed alla sua nefasta "longa manus" detta Inquisizione. Con il passare dei decenni seguenti la loro riscoperta i Vangeli coevi all'insegnamento di Gesu' Cristo sono stati tradotti e possiamo seguire, narrata dai contemporanei di Nostro Signore, la Sua vita ed ascoltare le Sue parole.

Ed e' a questo punto che dobbiamo cominciare a chiederci: come si svolse la vita di Cristo nel periodo che va dalla fuga in Egitto di Giuseppe e Maria all'inizio del cammino nelle terre soggette al dominio di Roma e che terminera' con il Suo processo e la Sua morte? I Vangeli sinottici ci danno poche e molto strane notizie circa la vita del Cristo: la sua nascita, la sua presentazione al Tempio, quindi, l'inizio e la cronaca degli ultimi MESI di vita. Che cosa, come fu la vita di Gesu' Cristo dai dieci anni ai trentadue i Vangeli Sinottici non lo dicono e, di conseguenza ci si deve rifare alle Leggi Mosaiche che regolavano in quei tempi la vita dei Giudei. Giudei che dovevano rispettare i Comandamenti ed osservare i diversi ed obbligatorii comportamenti degli appartenenti alle diverse tribu' di Israele: circoncisione, preghiera, osservanza del sabato, matrimonio all'eta' prescritta, obbligo di procreazione, obbligo di circoncidere i figli, e cosi' via. Noi sappiamo da tutte le fonti storiche e dalle testimonianze persino dei Vangeli sinottici che Gesu', figlio di Giuseppe e Maria, fu un perfetto figlio di Israele! Un po' strano, volendo, e' l'inizio del Vangelo di Matteo che, non e' ben spiegato il motivo, presenta l'Uomo Gesu' precisando in maniera fin troppo "analitica" la sua discendenza (Matteo, 1-1/17): ne deriva che appare evidente fin dal principio che: 1- Gesu' ha una discendenza regale; 2- che e' stato un esemplare figlio di Israele. Come mai il Concilio di Nicea ha fatto passare e non censurato questo passo? Probabilmente non ne ha ben calcolato le conseguenze razionali: Gesu' era un perfetto figlio di Israele per cui HA PUNTUALMENTE APPLICATO LA LEGGE MOSAICA IN OGNI SUA PARTE! le conseguenze le vedremo piu' avanti. Ma vediamo intanto di cosa parlano i Vangeli ritrovati.

Oltre ai libri di piu' ampio respiro testimoniale che analizzeremo con maggiore attenzione, ci sono una serie di "racconti" che oggi potremmo inserire nei libri di fiabe o nel filone di fantascienza. Sitratta di testi che verosimilmente vennero costruiti di sana pianta da entusiasti seguaci della primitiva Chiesa Cristiana ad uso di predicatori ed ascoltatori adusi alle leggende relative al panteon egizio, greco e romano con dei che stupivano i loro adoratori con azioni di assoluto impatto scenografico o mistico. In questo filone fantastico possiamo inserire I VANGELI DELL'INFANZIA, dove troviamo un Gesu' che gioca al piccolo mago o che fa morire e resuscitare altri suoi piccoli coetanei per una spinta ricevuta o in seguito ad un alterco infantile, IL TRATTATO SULLA RESURREZIONE, con il Cristo che discende negli "Inferi" e poi ne risale per, quindi, risorgere, e i Testi che, con un candore disarmente, non potendo comprendere appieno un Dogma di Fede complesso come quello della Verginita' di Maria prima, durante e dopoil parto, fanno nascere il Salvatore e contemporaneamente conservano la verginita' di Sua Madre con un Soffio che entrando in un orecchio di Maria fa nascere Gesu' dall'orecchio opposto! Sono concetti che se ci fanno sorridere ci destano anche una dolce pieta' verso quegli entusiasti seguaci di una nuova Fede che prometteva loro, poveri o schiavi, umili e semplici, una salvezza mai concepita come tale in un mondo fatto di dominatori e di Dei capricciosi e menefreghisti circa la sorte dei loro adoratori.-

Di diverso spessore, sia teologico che conseguenziale, i Vangeli di Giacomo, che ci narra la "storia" del matrimonio tra Giuseppe gia' anziano e con mogli e figli e la giovane Maria scoperta, dopo il matrimonio e con quella che definiamo "impotentia generandi" del suo anziano coniuge, gravida di un Figlio!; lacerante e umanamente condivisibile l'accorato quesito di Giuseppe:

"Se io nascondero' il suo fallo, e se la denuncero' ai Figli di Israele, temo che non provenga davvero da un angelo quello che e' in Lei, ed allora mi trovero' ad avfer sottoposto un sangue innocente a un giudizio di morte. Che faro' dunque di Lei? La mandero' via da me nascostamente!"(Giacomo, 14-1)

Ed ecco arrivare il noto Angelo di Dio che risolve la situazione nel modo concordemente narrato dai diversi Vangeli. Di natura tipicamente attuale e degna dei piu' agguerriti tabloid scandalistici il seguito della vicenda con pettegolezzi, gossip e chi piu' ne ha ne metta nello svolgersi della vicenda con alla fine la uga dell'intera famiglia di Giuseppe e la storia della nascita di Gesu' con un passaggio che e' a meta' strada tra le ordalie teutoniche e le prove di innocenza medievali: Maria beve "l'acqua amara di maledizione *" o "acqua della Prova del Signore" davanti ad un Sacerdote Giudeo senza alcun esito negativo e, conseguente giudizio di innocenza a suo carico con la felicita' di Giuseppe.

La preparazione e l'uso dell'acqua amara di maledizione, che serviva a provare l'infedelta' delle donne adultere sono descritte in Numeri, V-17/28: "...Prenda il Sacerdote dell'acqua santa in un vaso di terra e prenda pure della polvere dal pavimento del Tabernacolo e la metta nell'acqua, poi il Sacerdote dira':"Se tu ti sei sviata da tuo marito e ti sei resa impura e altri che non sia tuo marito e' giaciuto con te, il Signore ti renda oggetto di maledizione in mezzo al tuo popolo, ti faccia avvizzire l'utero e gonfiare il ventre!" poi scriva queste imprecazioni e le immerga nell'acqua amara fino a diluirle. Faccia quindi bere alla donna quell'"acqua amara di maledizione" e questa penetri in lei per produrle dolori e se quella donna non si e' contaminata ma e' pura non avra' alcun male." [QUANTO POSSA PROVOCARE DOLORI UN MIX DI ACQUA, POLVERE ED IL RESTO NON SO E RITENIAMO A QUESTO PUNTO CHE NON TUTTI I FIGLI DI ISRAELE ABBIANO SEMPRE SOMIGLIATO AI LORO GENITORI].

Altri Testi di alto profilo testimoniale sono quelli di PIETRO, di NICODEMO, il CICLO di PILATO, le lettere tra Pilato governatore della Palestina e Tiberio imperatore di Roma, la Dichiarazione di Giuseppe di Arimatea, la Vendetta del Salvatore, i Libri su Maria, Madre di Gesu', i vari Libri dell'Apocalisse ( di Giacomo, di Adamo, di Paolo e di Pietro) e soprattutto i Vangeli Gnostici che esamineremo successivamente.- Mentre i Libri apocalittici presentano l'evento catastrofico della fine del mondo e del giudizio finale pressappoco in modo simile all'Apocalisse giovan- nita, divergono invece tra di loro quelli inerenti la storia di Maria, Madre di Gesu', con aneddoti e riferimenti alla Sua storia terrena.- Atipici, per il nostro indottrinamento catechistico, i testi su Pilato che, dopo una interessante corrispondenza con Tiberio, viene condannato all'esilio proprio nella bassa Gallia dove abbiamo visto essersi recata la Maddalena per sfuggire a Simone di Giuda detto Pietro. Li' Pilato, conscio dell'errore commesso con la condanna del Re dei Giudei e condannato per tale fatto dal suo Impe-ratore Tiberio, provvede a salvaguardare da ogni persecuzione la MOGLIE di Gesu' ed i LORO FIGLI proteggendoli in ogni modo. E' qui che vediamo elevarsi, uscire da un anonimato fatto di silenzio e di una impressionante sequenza di menzogne e falsita' la figura di Maria MADDALENA che i Vangeli Canonici o Sinottici si affannano a definire Peccatrice, Posseduta da Sette Demoni, Donna di Strada.

Quella Maddalena che troviamo amata da Gesu' in tutti i Vangeli Apocrifi ed odiata da Pietro e dagli altri Apostoli invidiosi perche' Cristo la bacia in pubbli-co sulla bocca mentre a loro no [e vorrei ben vedere!!!NDR] e perche' la difende sempre da Pietro, che vuole mandarla tra le donne perche' le donne non sono degne della Vita, con queste parole: "No, ecco, io la trarro' a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinche' anch'essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perche' ogni donna che diventera' maschio entrera' nel Regno Dei Cieli!" (Tommaso, 121), ancora come "CONSORTE" di Cristo viene individuata nel Vangelo di Filippo (32) e, se proprio si volesse ancor meglio comprendere un motivo di rancore di Simon Pietro e dei discepoli maschi contro Maria Maddalena riflettiamo sulla domanda che lei pone al Maestro secondo il Vangelo di Tommaso (24): Maria domando' a Gesu' "A chi sono simili i tuoi discepoli?" Egli rispose "Sono simili a fanciulli i quali si sono introdotti in un campo che non e' il loro. Quando verranno i proprietari del campo, diranno loro"Lasciate il nostro campo!" ed essi alla loro presenza si spogliano dei propri vestiti per lasciar loro e restituire il campo! ; ce ne e' piu' che abbastanza per capire la descrizione che i Vangeli sinottici della Chiesa di Pietro danno della Maddalena!-

Analizziamo ora i piu' interessanti dei Vangeli Apocrifi.-


L'INTELLUALITA' ALESSANDRINA E LE FONTI GNOSTICHE

Il mondo intellettuale di Alessandria d'Egitto, specie nel secondo secolo dell'era cristiana, e' permeato dai principi neoplatonici per i quali la maturita' filosofica perviene alla distinzione tra pistis, la fede accettata immediatamente, e gnosis, l'esame della fede stessa o meglio la conoscenza delle verita' religiose per una loro accettazione razionale.-

Gli gnostici ritengono che il cosmo sia formato da una gerarchia di entita' incorporee, gli eoni, emanate da Dio, sempre meno perfette a mano a mano che si allontanano da Lui. L'ultimo eone, l'anima umana, venuto a contatto con la materia, e' stato sopraffatto da essa, e' caduto nelle tenebre, e' divenuto schiavo del male, del dolore e, infine della morte. Questa situazione e' conseguenza di oblio e di ignoranza della propria origine divina e la gnosi e' pertanto il riprendere conoscenza di essa ed aspirare al ritorno ad essa: cioe' alla perfezione di Dio quale momento di origine. Concedere all'uomo la possibilita' del proprio riscatto e' un gesto d'amore da parte di Dio, che compie mandando nel mondo il modello perfetto dell'uomo spirituale, l'Anthropos celeste: il Cristo. Questi, con l'esempio di se stesso e con la rivelazione delle verita' dimenticate dall'uomo rende l'uomo partecipe della gnosi: della conoscenza salvatrice.

La scarsa conoscenza che si aveva dello gnosticismo non permetteva nemmeno di risolvere un problema di fondo: se lo gnosticismo fosse un movimento eretico, staccatosi dal cristianesimo, o un indirizzo filosofico-religioso indipendente dal cristianesimo medesimo.- La recente scoperta di un'intera biblioteca di scritti gnostici dimostra l'esistenza di un cristianesimo gnostico contemporaneo alle tendenze giudeo cristiane, che ha influito sul Nuovo Testamento e specialmente sul Vangelo di Giovanni.- La scoperta della biblioteca gnostica, in lingua copta, e' avvenuta nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi, nella zona di Khenoboskhion, in Alto Egitto, dove, al principio del IV° secolo, Pacomio aveva fondato un monastero cristiano.-

Ora i tredici codici in papiro, contenenti complessivamente 49 scritti gnostici, sono catalogati, sommariamente esaminati, ed alcuni di essi gia' trascitti e studiati. Tali scritti sono stati incrociati con altre fonti, parziali, gia' noti agli studiosi e, quindi, se ne puo' tracciare il seguente quadro a sviluppo della letteratura gnostico - cristiana:


SOPHIA DI GESU'

Manoscritto gia' noto fin dal 1896 con il nome di Papyrus Berolinensis 8502 e Manoscritto nel Codice I della biblioteca di Nag Hammadi E' una dissertazione dottrinale sulla vera struttura dell'universo, sull'economia della salvezza, sulla provvidenza divina, ecc. tenuta da Gesu', apparso dopo la resurrezione, ai dodici Apostoli e a sette donne su di un monte della Galilea, rispondendo a domande che gli pongono Filippo, Tommaso, Mattia, Bartolomeo e Maria Maddalena.-


EPISTOLA DI EUGNOSTO

Manoscritto I della Biblioteca di Nag Hammadi Ha identico contenuto della SOPHIA DI GESU', in forma di lettera anziche' di conversazione; alcuni studiosi ritengono che la Sophia sia una forma dialogata dell'Epistola.-


DIALOGO DEL REDENTORE

Manoscritto I della Biblioteca di Nag Hammadi Il testo, in cattive condizioni e mutilo di piu' parti, e' tuttora sotto studio, contiene una dissertazione di Gesu' su problemi cosmologici, antropologici e soteriologici.-


PISTIS SOPHIA

Manoscritto Add. 5114 noto anche come Codice Askew, Londra, British Museum. E' un insieme di quattro libri, di cui i primi tre costituiscono un'opera unica: il Cristo risorto, dopo aver ancora trascorso undici anni coi discepoli, nel dodicesimo anno appare loro in una luce abbagliante, tra canti e suoni e inni angelici, e rivela il mistero della caduta dell'anima umana nella materia, l'origine del male, la necessita' del ritorno alla Luce di Dio, il destino degli Arconti [ Le Potenze Del male ]. Il quarto libro ripete gli argomenti gia' trattati prima, ambientando il discorso di Gesu', il giorno dopo la Resurrezione, prima sulle sponde dell'oceano e poi in un'aerea regione luminosa e su di un monte della Galilea.-


LIBRI DI JEU

Manoscritto Bruce 96, Oxford, Biblioteca Bodleiana E' un trattato didattico, in due libri, in cui Gesu' spiega ai Discepoli come da Jeova, uscito dal Grembo del Padre, siano procedute ventotto emanazioni (nominate e descritte una ad una); poi illustra le tre forme di battesimo [coll'acqua, col fuoco, con lo Spirito Santo] e descrive l'ascesa delle anime dei discepoli, purificati e salvati, attravero gli eoni del mondo superiore.-


LIBRO DEL GRANDE SPIRITO INVISIBILE

Manoscritto nel Codice I e del Codice VIII della biblioteca di Nag Hammadi E' anche chiamato "Il Vangelo degli Egiziani", ma non ha nulla a che vedere con l'omonimo Vangelo citato dai Padri della Chiesa. E' una dissertazione sul mondo della Luce e delle entita' superiori a cui appartengono gli "gnostici perfetti".-


LIBRO DI TOMMASO L'ATLETA

Manoscritto nel Codice III della biblioteca di Nag Hammadi E' un dialogo tra Cristo risorto e Tommaso ancora non completamente studiato.-


VANGELO DI MARIA MADDALENA

Manoscritto copto nel Papyrus Berolinensis 8502 Manoscritto greco del Codice Rylands, biblioteca di Manchester Maria Maddalena conforta i discepoli di Gesu' e riferisce loro una rivelazione avuta da Gesu': che alla visione di Dio non si giunge con l'anima, ne' con lo spirito ma con l'intelletto. Incredulita' di Pietro e di Andrea che il Salvatore abbia fatto ad una donna e non a loro tale rivelazione. Levi li biasima: dovrebbero piuttosto vergognarsi di essere stati amati da Gesu' meno di Maria Maddalena.-


VANGELO DI GIUDA

Lo nominano Ireneo ed Epifanio attribuendolo ai "cainiti" [setta gnostica] che avrebbero giustificato sia il fratricidio di Caino sia il tradimento di Giuda come atti indispensabili, e previsti da dio, per la caduta e conseguente salvezza dell'umanita'. Giuda sarebbe stato, quindi, strumento della salvezza, per cui i cainiti celebravano il mysterium proditionis.-


VANGELO DI MATTIA

Manoscritto nel Codice III della biblioteca di Nag Hammadi Gia' citato da Origene e da Eusebio, si pensava dovesse identificarsi con Le Tradizioni di Mattia di cui si conoscevano poche citazioni di Clemente Alessandrino: gli studi e la conseguente traduzione del testo rinvenuto risolveranno la questione.-


VANGELO DI TOMMASO

Manoscritto nel Codice III della Biblioteca di Nag Hammadi Verra' esaminato compiutamente piu' avanti.-


VANGELO DI FILIPPO

Manoscritto nel Codice III della Biblioteca di Nag Hammadi Viene analizzato e commentato in un livello superiore.-


VANGELO DELLA VERITA'

Manoscritto nel Codice Jung gia' facente parte della Biblioteca di Nag Hammadi conservato a Zurigo Non e' un Vangelo ma piuttosto una omelia; verra' esaminato compiutamente piu' avanti.-


VANGELO APOCRIFO DI GIOVANNI

Manoscritto nel Papyrus Berolinensis 8502
Manoscritto nel Codice I della Biblioteca di Nag Hammadi
Manoscritto nel Codice III della Biblioteca di Nag Hammadi
Manoscritto nel codice VIII della Biblioteca di Nag Hammadi
Gli studi attualmente in corso su questo testo gnostico appureranno anche la questione se esso debba considerarsi il modello del LIBRO DI GIOVANNI in uso tra i bogo'mili bulgari ed i ca'tari francesi e da cui sono derivate la diffusione dei VANGELI DUALISTICI propri dei manichei, dei bogo'mili, dei ca'tari e degli albigesi; di questi testi, attualmente, e' noto solamente il Libro di Giovanni Evangelista, documento sequestrato nell'ambito della azione dell'Inquisizione contro l'eresia ca'tara e conservato negli atti del Tribunale dell'Inquisizione di Carcassonne (Linguadoca) che porta il titolo: "Interrogatio johannis apostoli et evangelistæ in cena secreta regni coelorum de ordinatione mundi istius et de principe et de Adam".- La teoria dualistica verra' piu' approfonditamente affrontata in una specifica scheda.-

LA BIBLIOTECA DI NAG HAMMADI CONTIENE, INOLTRE, TRATTATI, RIVELAZIONI [ Parafrasi di Seth, l'Allogeno supremu, la Rivelazione di Adamo al figlio Seth, ecc. ], APOCALISSI [ di Giacomo, di Pietro, di Paolo ], SCRITTI ERMETISTICI ecc. che sono ancora in corso di studio e di traduzione.-


IL VANGELO DI TOMMASO

Fra i testi copti scoperti nel 1945 a Khenoboskion, si e' subito rivelato di eccezionale interesse quello contenente il Vangelo di Tommaso, di cui si conosceva l'esistenza soltanto attraversoallusioni e qualche citazione dei Padri della Chiesa, la cosi' detta letteratura patristica. Sebbene scarse, tali notizie avevano creato negli studiosi l'impressione che si doveva trattare di un documento assai importante, e grande era quindi il rammarico di esserne all'oscuro. La scoperta ha confermato le opinioni che si avevano al riguardo, tanto che non si e' esitato a considerare il Vangelo di Tommaso quale il quinto Vangelo ed a ritenerlo degno di essere incorporato ai sinottici. Il manoscritto copto risale al IV° secolo dell'era cristiana ma gli studiosi sono concordi a ritenerlo copia di un originale del II° secolo se non addirittura coevo alla vita di Gesu' Cristo. Questo fatto colloca il Vangelo di Tommaso tra i primi documenti cristiani, molto vicino alle date di composizione dei Vangeli canonici [ sinottici ] e solleva la questione delle reciproche influenze e dell'ambiente religioso di cui esso esprime il pensiero. Il Vangelo di Tommaso presenta, infatti, una serie di oltre cento logia di Gesu' che, in gran parte hanno forma identica o molto simile a quella di versetti contenuti nei quattro Vangeli canonici [ soprattutto di Matteo e di Luca ] o che, pur differenti nella formulazione, hanno uno stretto rapporto concettuale con passi neo testamentari. Ma molti di essi, per la loro collocazione o per l'aggiunta di qualche particolare, risultano differenti nel significato. Altri hanno una struttura ed un significato che ben si accorda con lo spirito dei testi canonici ma un contenuto assolutamente nuovo. Infine, un terzo dei paragrafi di cui e' composto il Vangelo di Tommaso non ha alcuna corrispondenza, ne' come forma ne' come contenuto, con i testi canonici. Proprio questi paragrafi costituiscono l'aspetto piu' interessante del Vangelo di Tommaso ed anzi danno la chiave per una interpretazione diversa, non solo delle parti che si differenziano dai testi noti, ma spesso anche di versetti formalmente identici: essi, infatti, sono tutti chiaramente ispirati alla dottrina gnostica.Ci si trova di fronte ad una modificazione, in senso gnostico, del kerygma [rivelazione ] tramandato dai Vangeli sinottici, ad una interpretazione gnostica di una fonte comune, di una interpretazione contemporanea a quelli ma indipendente dai Vangeli canonici. Il Vangelo di Tommaso non deriva da essi, pur presentando notevoli legami con gli stessi, e, pertanto, si deve senz'altro supporre una fonte comune, o una collezione scritta di fatti testimoniali o una comune tradizione orale da cui abbiano preso le mosse tanto i Vangeli canonici quanto il Vangelo di Tommaso. A scagionarlo dalla grave accusa di eresia dovrebbe bastare il fatto che molte affermazioni del Vangelo di Tommaso, ispirate allo gnosticismo, trovano esatta corrispondenza in passi del Vangelo di Giovanni che nelle lettere di Paolo: al momento primitiva stesura dei Vangeli di Tommaso, di Giovanni e delle Lettere di Paolo, la tendenza all'interpretazione gnostica era ancora perfettamente legittima. Senza il suffragio di prove certe e circostanziali, e' difficile stabilire in quale primitiva comunita' cristiana si sia sviluppato il Vangelo di Tommaso anche perche' la conoscenza che abbiamo delle prime comunita' che accolsero il messaggio del Cristo e' tutt'ora molto scarsa. La scoperta del Vangelo di Tommaso, invece, ha permesso di risolvere il problema di buona parte dei Papiri di Ossirinco; un insieme di frammenti in lingua greca scoperti tra il 1897 ed il 1908 nella localita' di Behnesa, l'antica Oxyrhinchus, in cui erano stati individuati passi certamente evangelici ma non organicamente correlati fra di loro. Il Vangelo di Tommaso, anche se in lingua copta, ha reso possibile la lettura esatta di molti di essi che sono risultati essere non altro che il testo greco di molti paragrafi del Vangelo di Tommaso. Il Vangelo di Tommaso risulta composto da 121 paragrafi e per la sua struttura composta essenzialmente da una raccolta di logia, di parabole e, raramente, di dialoghi tra Gesu' ed i suoi discepoli risulta avere un aspetto assai meno affascinante dei Vangeli canonici, di maggiore impatto narrativo, ma, anche con alcune ripetizioni e riprese, esso segue comunque una logica precisa riunendo a gruppi esortazione alla gnosi, parabole ed esposizioni dottrinali. Qualunque sia la disposizione di chi legge ad accettare l'interpretazione del cristianesimo in chiave gnostica, non si puo' rimanere insensibili di fronte al fascino di un cosi' ardente misticismo!


VANGELO DI FILIPPO

Nello stesso Volume della biblioteca gnostica di Nag Hammadi che contiene il Vangelo di Tommaso, anzi, proprio in continuazione di esso, si trova il Vangelo di Filippo. Meno noto dell'altro, non era mai stato menzionato dai padri della Chiesa, i quali tuttavia non ne dovevano ignorare l'esistenza considerato che Epifanio attribuisce al Vangelo di Filippo un passo che, in realta', si trova nel Vangelo degli Egiziani. La scoperta del testo a Nag Hammadi, costituisce pertanto un avvenimento di grande importanza recando un contributo notevolissimo alla conoscenza diretta del pensiero e della letteratura gnostica, di cui fino al ritrovamento dei papiri in lingua copta, gli studiosi erano quasi completamente all'oscuro. Il manoscritto su cui si trovano il Vangelo di Filippo ed il Vangelo di Tommaso, come gia' detto precedentemente, appartiene al IV° secolo ma l'originale, probabilmente in lingua greca, doveva essere certamente anteriore di circa due secoli. In particolare, confrontando le sentenze del Vangelo di Filippo con il poco che si conosce, dagli scritti dei Padri della Chiesa, circa le dottrine delle varie correnti gnostiche,gli studiosi affermano che il Vangelo di Filippo e' da ascrivere ai Valentiniani, cosi' chiamati dal fondatore di quella scuola di pensiero: Valentino, vissuto ad Alessandria d'Egitto in pieno II° secolo. A parte, infatti, la consueta terminologia gnostica, comune anche al Vangelo di Tomaso, e, naturalmente, la concezione generale della gnosi, come attivita' intellettiva e razionale, intimamente combinata pero' con elementi di natura esoterica,il Vangelo di Filippo rivela una piu' ampia accettazione del mito ed un piu' stretto legame con l'ebraismo e, soprattutto, modifica la dottrina squisitamente gnostica del ritorno delle anime perfette allo stato di pura "idea", richiamando una concezione prettamente platonica, nell'iperuranio [ luogo ideale posto al di la' del cielo in cui Platone colloca il Mondo delle Idee intese come sostenze immutabili ed eterne ], per dare invece notevole sviluppo alla dottrina valentiniana della "camera nuziale", cioe' del pleroma [ nella filosofia degli gnostici corrisponde al concetto della pienezza, della perfezione della vita divina] concepito come il "luogo" dei perfetti accoppiamenti delle sigizie [ insiemi ] emanate da Dio Alla dottrina gnostica dell'emanazione pura e semplice si sovrappone quella della generazione e procreazione. Si da' particolare rilievo ai sacramenti del battesimo, dell'unzione che appare strettamente legato al primo, dell'eucaristia e del matrimonio. I legami con la letteratura neotestamentaria canonica sono ancora piu' effimeri di quelli del Vangelo di Tommaso. Qualche espressione del Vangelo di Filippo ricorda versetti dei sinottici e, piu' spesso, del Vangelo di Giovanni e delle Lettere di Paolo ma in un contesto e con una accezione che non hanno piu' nulla a che vedere con i passi in cui solitamente vengono letti. Tutto cio' fa pensare ad una fonte comune dalla quale sia Filippo che gli evangelisti canonici e Paolo hanno ricavato le sentenze, utilizzandole ciascuno in modo differente.


VANGELO DELLA VERITA'

Non e' propriamente un Vangelo, piuttosto una dissertazione su alcuni punti fondamentali della dottrina gnostica:l'emanazionismo [ dottrina filosofico/religiosa tipica dei neo platonici, secondo la quale tutti gli esseri dell'universo scaturiscono dall'Uno divino come da fonte traboccante ed inesauribile], la caduta delle anime nelle tenebre della materia, il predominio dell'errore e della dimenticanza di Dio, quindi l'ignoranza di se stessi come eoni aventi radice nella Luce di Dio, la necessita' della conoscenza [ gnosi ] per recuperare la salvezza con il ritorno in Dio, origine efine di ogni cosa. Questa e' la Verita', rivelata da Gesu' Cristo, per la misericordia del Padre.L'appellativo di Vangelo viene desunto dalle parole con cui ha inizio il testo stesso ma si ignora se tale denominazione sia stata voluta dall'autore o se faccia riferimento, quale commento o introduzione, ad un Vangelo della Verita' in atto non ritrovato. Due sono le testimonianze dei padri della Chiesa del Vangelo della Verita': di Ireneo e di Tertulliano che accennano ad un Vangelo della Verita' appartenente alla gnosi dei Valentiniani ma i patristi sembrano piu' alludere ad un vero e proprio Vangelo, nel significato corrente della parola anche se, come riferisce Ireneo: "...dissimile illis, quæ ab Apostolis tradita sunt...!" La scoperta della biblioteca in lingua copta di Nag Hammadi, ha permesso di far conoscere questo testo che, pero', potrebbe essere anche il solo commento di un'altra opera piu' completa; il papiro che contiene il Vangelo della Verita' venne acquistato nel 1952 dall'Istituto Jung di Zurigo: da allora detto papiro ne porta il nome. la parte del codice Jung contenente il Vangelo della Verita' e' del IV secolo ma l'originale in lingua greca e' certamente antecedente di almeno due secoli e questa datazione e' abbastanza sicura in quanto il commento di Ireneo che dichiara il Vangelo della Verita' come [... non olim conscriptum...] risale con assoluta datazione all'anno 180 [!]. La composizione del Vangelo della Verita', quindi, e' molto vicina a quella del Vangelo canonico di Giovanni ma le espressioni concomitanti tra il Vangelo apocrifo e quelli canonici sono molto rare. La teologia e la criVerita' come [... non olim conscriptum...] risale con assoluta datazione all'anno 180 [!]. La composizione del Vangelo della Verita', quindi, e' molto vicina a quella del Vangelo canonico di Giovanni ma le espressioni concomitanti tra il Vangelo apocrifo e quelli canonici sono molto rare. La teologia e la cristologia del Vangelo della Verita' sono rigorosamente gnostiche: Dio e' il che comprende il , e' il centro di irradiazione, la , degli eoni e nello stesso tempo e' il a cui questi tendono, ritornando dal basso verso l'alto; Cristo e' una ipostasi di Dio, che non con la morte ha riscattato l'umanita' dal peccato, ma facendosi Maestro di Verita', stimolando alla gnosi, che e' attivita' razionale, introspezione, meditazione, piu' ancora che ascesi mistica. L'opera offre una lettura non priva di fascino, per la scoperta sincerita' e convinzione dell'estensore nelle proprie idee; essa e' pure un utile documento, tra i pochi conosciuti, per la conoscenza di quell'importante movimento religioso e culturale che e' lo gnosticismo.


LA GNOSI NEL VANGELO DI FILIPPO

Il Vangelo di Filippo inizia con questa sentenza di Gesu' " Un Ebreo crea un Ebreo e questo e' chiamato cosi': "proselito"; ma un proselito non crea un altro proselito!-" Questa sentenza serve solo a costituire un paragone con cio' che segue. Per intendere il Vangelo di Filippo, occorre prendere il verbo "creare" la prima volta nel senso di < far diventare mediante conversione > mentre la seconda volta nel senso di < generare >, < mettere al mondo >: un ebreo di origine puo' far diventare ebreo chi e' di un'altra religione [ un proselito ] ma questi, una volta convertito e divenuto ebreo, mette al mondo un figlio ebreo e non piu' un proselito. Il duplice valore attribuito al verbo non e' un gioco di parole; in tutta la letteratura neo testamentaria e' frequente il concetto di , , ecc. nel senso di introdurre alla vita spirituale. E' chiaro che il Vangelo di Filippo paragona all'ebreo di origine colui che e' gia' iniziato alla gnosi e che quindi puo' a sua volta convertire altri, mentre i neofiti tendono solo ad entrare essi stessi nella Verita' ed ancora non possono pensare alla conversione di altri. Il neofita aspira solo alla propria introduzione nella vera Vita ( la liberta' ); chi invece e' gia' in essa si identifica col Padre e con lui partecipa al possesso della pienezza della verita'.

Il contrasto tra intesa come Verita', Fede in Cristo, e intesa come il mondo, il peccato, e' frequente anche nei Vangeli canonici, specie in quello di Giovanni; nel Vangelo di Filippo e' aggiunto il concetto che l'iniziato alla gnosi eredita dal Vivente, cioe' da Gesu', il dominio sia dello Spirito, cioe' delle cose vive, che della Materia, cioe' delle cose morte. Chi rimane fuori della gnosi e' in eterno sepolto nella materia; chi accetta la verita' e' in eterno riscattato dalla morte. Il Vangelo di Filippo continua la serie dei paralleli: ebreo/proselito, schiavo/figlio, pagano/cristiano. Ma qui e' introdotto anche un concetto nuovo: il pagano non puo' cadere nell'errore perche' gia' vi si trova mentre il cristiano puo' correre questo rischio. Per mondo e citta' sono da intendere in questo caso il mondo iperuranio e la patria celeste, alla quale Cristo, con la sua venuta, rende possibile l'accesso, insegnando agli uomini la via per liberare le anime dalla materia, vincendo la morte. La dottrina emanazionistica dello gnosticismo sviluppa il concetto di come unita' degli opposti: Dio, punto di origine e vertice di tutte le cose, si esprime attraverso manifestazioni [ ipostasi ] che sono formate a coppie [ sigizie ], ciascuna di un elemento maschile e di un elemento femminile, padre e madre della sigizia seguente.

Dalle prime quattro coppie, spirituali, discendono, sempre a coppie, gli Eoni inferiori [ Decade e Dodecade ] fino a Psyche e Hule ( Anima e Materia ) che compongono l'Uomo terrestre. Ogni essere e' quindi composto di elementi contrari, a coppie ( alto e basso, esterno e interno, maschile e femminile ) e la sua perfezione sara' solo nell'annullamento, o meglio nella fusione, di essi. Nell'affermazione "... che il maschio non sia piu' maschio e la femmina non sia piu' femmina..." e' da riconoscersi il concetto sublime nel superamento dei problemi di natura sessuale, lo stesso concetto che e' espresso nel "... neque nubent neque nubentur ..." dei Vangeli di Marco (XII,25), Matteo (XXII,30) e Luca (XX,35). Ne discende, percio', che gli Eoni emanati da Dio operano a coppie ma il mito dei Valentiniani racconta che il terzo Eone inferiore di nome Sophia [ Sapienza ] ebbe la presunzione di generare da solo senza l'aiuto del consorte e diede vita ad un mostro: il Primo Arconte, Demiurgo Malvagio, identificato con l'ebraico Jahve, che creo' il mondo della materia e l'uomo, a somiglianza dell'Adamo celeste, ma imprigionato in un corpo materiale. Per colpa della Madre Sophia quindi gli Ebrei erano orfani. Poi vi fu il pentimento di Sophia e l'invio di Cristo per il riscatto dell'umanita', con la formazione di una nuova sigizia: Soter [ il Salvatore ] e Sophia [ identificata con lo Spirito Santo ] che e' la parte femminile e detta anche Achamoth. Pertanto in questo mondo ( Eone Inferiore ) occorre prepararsi per la ricompensa nel Regno dei Cieli ( Eone Superiore ). Nel Vangelo di Filippo come in quello di Tommaso ( 6 e 15 ) e' dichiarata la concezione negativa della preghiera collettiva da parte degli gnostici: appello ad una gratuita genrosita' divina, indipendente dai meriti, che sono gli unici singolarmente e non collettivamente a valere. Il Vangelo di Filippo, inoltre, con il vocabolo indica i Cristiani durante la loro permanenza in terra [ concetto che ricorre anche nella letteratura canonica ] accanto a quello di < viandanti >: " ... IL CRISTO E' VENUTO A RISCATTARE ALCUNI, A LIBERARE ALTRI, A SALVARE ALTRI. QUELLI CHE ERANO STRANIERI EGLI LI HA RISCATTATI E LE HA FATTI SUOI..."; Cristo, quindi, ha separato dagli altri uomini, costituendoli come un pegno della Sua volonta' salvifica, fino al giorno del definitivo riscatto, gli spirituali o pneumatici. Coloro che non verranno salvati, sempre secondo la "serie dei paralleli" di cui sopra, sono gli ilici ( materia ) perche' in preda alle passioni ed alle debolezze della materia e gli psichici ( anima ) gia' passibili di perfezionamento ma ancora viandanti.

Questi stessi concetti, posti a commento dell'opera salvifica del Cristo, trovano riscontro con le parole del Vangelo di Giovanni (X,17) a commento della parabola del buon pastore. Quindi anche il passo del Vangelo di Giovanni deve essere piu' esattamente interpretato in chiave gnostica "... il Cristo si e' incarnato ..." [ ha deposto la sua anima nella materia ] e, aggiunge il Vangelo di Filippo "... l'incarnazione e' avvenuta dalla creazione del mondo [ in quanto cristo e' emanazione di Dio ]: la salvezza e' un evento metastorico, fuori del tempo, perche' avviene in eterno. Il Vangelo di Filippo si allinea, poi, al concetto gnostico - platonico dell'anima prigioniera della materia e soggetta, in tale stato, agli arconti identificati con le Potenze del Male.

Nel Vangelo di Filippo Filippo si allinea, poi, al concetto gnostico - platonico dell'anima prigioniera della materia e soggetta, in tale stato, agli arconti identificati con le Potenze del Male. Nel Vangelo di Filippo viene esasperata al massimo la serie dei paralleli della teoria degli opposti con il continuo riferimento ai termini quali: Luce/Tenebre, Vita/Morte, Destra/Sinistra esaltando le parabole ed i racconti di pura dottrina gnostica; nel Vangelo di Tommaso, invece, si parla di annullamento o conciliazione degli opposti. Le "immagini", prototipi perfetti delle idee platoniche hanno la loro esistenza "indissolubile ed eterna" nella Mente di Dio. L'imperfezione umana rende impossibile l'esatta conoscenza di concetti tanto elevati come , e ; per gli gnostici Dio e' Luce, Punto di Inizio di tutte le cose, non per creazione ma per emanazione; il Figlio e' un eone come lo Spirito Santo; la Resurrezione e' un ritorno della sola anima allo stato di nella mente divina; la Chiesa e' l'unione di due o tre perfetti [ questi termini e simili concetti verranno ripetuti nelle concezioni del credo Ca'taro anche se espressi in modo atipico ]. Tali concetti avranno una loro vera fisionomia soltanto allo stato di "idee pure" nel pensiero di Dio, da cui emanano come eoni ma quali concetti segreti, non accessibili a tutti.-

La gnosi valentiniana, pregna di insegnamenti talmudici, risente ancora del concetto ebraico dello shem hammephoresh [ l'ineffabile nome di Dio ] cosicche' lo gnosticismo addiviene allopinione che alla vera conoscenza di Dio si puo' giungere solamente attraverso l'estasi che si distingue dalla preghiera comunitaria perche' e' un'esperienza incomunicabile. La Verita' inoltre, tenendo conto dell'imperfezione umana, deve servirisi di concetti molteplici per dare la possibilita' di giungere gradualmente alla conoscenza individuale del vero unico ed assoluto; tali concetti di comunicazione e scoperta delle verita' evangeliche, in parte, precorrono di circa mille anni le tesi luterane! Gli Arconti, cioe' le entita' del male, affini nello gnosticismo ai demoni della tradizione giudaico-ellenistica, sono i ; essi tentano di sedurre l'uomo per impedirgli di liberarsi della materia con l'inganno dei , cioe' facendogli apparire come buone le cose che non lo sono. Ma sull'uomo ilico e psichico vi e' l'uomo spirituale che appartiene alla stessa razza delle specie celesti. Gli uomini si mostrano d'istinto favorevoli agli Arconti che appaiono come benefattori dell'umanita' ma il bene che questi offrono e' un bene imperfetto, frutto all'esperienza limitata degli Arconti medesimi: un bene mondano che da' all'uomo una felicita' effimera.

Nella polemica con i non cristiani, inoltre, i vangeli gnostici affrontano il problema dei culti sacrificali [ ci troviamo nel II° secolo dell'era cristiana ] che vengono giudicati forme di idolatria laddove gli Dei che li pretendono sono identificati con le Potenze del Male. Sia il Vangelo di Filippo che quello di Tommaso affermano l'avversione gnostica per i sacrifici delle vittime che rappresentano l'esatto opposto dell'itinerario ascetico: cio' che e' , cioe' caduto nella materia, deve ascendere a Dio perche' liberato dal cadavere del corpo. L'uomo si dispone ad iniziare la sua ascesi verso Dio quando e' ancora cadavere nella materia e, attraverso la gnosi raggiunge la vita. Il Vangelo di Filippo affronta quindi il fatto che i contemporanei di Gesu' pur avendo ascoltato in pochi hanno creduto per cui pochi saranno gli eletti in cio' ripetendo alla lettera quanto scritto nel Vangelo di Matteo (XX,16-XXII,14): "...Molti sono eletti!..."Viene, poi, affrontato un tortuoso cammino gnostico/iniziatico sui nomi: Gesu', Cristo, Messia e Nazareno. Filippo afferma che Gesu' e' un nome segretoladdove Cristo e' un nome manifesto; con cio' l'estensore vuol dire che il nome non corrisponde al significato di altro vocabolo in nessuna altra lingua mentre viene tradotto in in siriaco [ aramaico-siriaco: Meshiha' ] e in greco che significano in entrambe le lingue "l'unto" e "il consacrato per mezzo dell'unzione"; avrebbe tre significati potendo derivare da "natzar": segreto, nascosto; da "nezer": ramo, rampollo; o da "nasaya'": protetto da Dio e, in ogni caso, non da che non esisteva al tempo di Gesu' e creato per un errore o storpiatura di traduzione dei Vangeli nella lingua latina. Filippo, componendo i significati a lui noti, gli attribuisce il significato di "portatore di verita'" e questo significato e' l'unica qualifica manifesta per gli uomini che ne hanno ascoltato il messaggio.

Degni di essere citati sono i versetti 22: " Nessuno nasconde un oggetto prezioso in un recipiente di grande valore, ma spesso tesori incalcolabili sono posti in un recipiente del valore di un asse [moneta romana di scarsissimo valore]; cosi' e' per l'anima: essa e' l'oggetto prezioso venuta a trovarsi in un corpo spregevole" ed il 23 che fa chiaro riferimento alla resurrezione spirituale, ascesi dell'anima che ha preceduto la morte in croce: " Vi sono certuni che hanno paura di risuscitare nudi. Per questo essi vogliono risuscitare nella carne e non sanno che quelli che portano la carne proprio essi sono nudi. Quelli che spogliano se stessi fino ad essere nudi, non sono nudi. Ne' carne ne' sangue possono ereditare il Regno di Dio.

Quale e' quello che non ereditera'? Il corpo che noi abbiamo. Quale e' invece quello che ereditera'? Quello di Gesu' ed il suo sangue. E' per questo che Egli ha detto: Chi non mangera' la mia carne e non berra' il mio sangue non ha la vita in se stesso. E cosa sono queste cose? La sua carne e' il Logos e il suo sangue e' lo Spirito Santo. Chi avra' ricevuto queste cose avra' cibo, bevanda e vestito."Queste splendide parole sono ben degne di essere messe alla stessa altezza dei versetti dei Vangeli sinottici tanto che le ritroviamo espresse nei concetti di Paolo allorche' parla nelle sue lettere ai Romani [ V,12-14-15; VI,1-14; VIII,10-11 ] di "morte nel peccato" e di "morte al peccato" ed in Giovanni [ VI, 53 e segg. ]. In questo caso il Vangelo di Filippo si rivolge agli Ebrei che temono di risuscitare nudi perche' per quelli la resurrezione e' intesa come un ritorno totale alla vita, in corpo ed in anima, in quanto l'anima non ha per essi un'esistenza autonoma, anzi non e' nemmeno una sostanza, ma solo la vitalita' (nefesh) del corpo in astratto. Il Logos e' la "carne" di Cristo, il suo corpo eonico, in quanto ipostasi di Dio; lo Spirito, inteso come "vitalita'" e' cio' che noi chiamiamo "anima". Per gli Ebrei e piu' in genrale per tutti i popoli primitivi, il "sangue" e' simbolo della vita, quindi dello spirito. Il linguaggio non offre altri termini che "basar" [ carne ] per indicare la sostanza di cui siamo fatti noi uomini ma c'e' differenza, naturalmente, tra la carne di questo mondo, materia corruttibile, e la carne del Logos, di natura spirituale. Dunque il corpo di cui saremo rivestiti dopo la risurrezione e' di sostanza spirituale, come il Logos.

Nel mondo, le anime valgono assai piu' del corpo che le riveste, contenendole; al contrario, in Paradiso, la sostanza spirituale di cui le anime saranno rivestite sara' superiore. Avra' infatti la purezza e limpidezza dell'acqua e lo splendore del fuoco: chiara allusione all'acqua del battesimo ed alla luce del Crisma. la precedente dissertazione sulle qualita' delle cose tendeva a dimostrare le proprieta' simboliche dell'acqua, per il battesimo, e del fuoco, per la consacrazione. L'acqua e' il lavacro delle impurita' del mondo, il fuoco, attraverso l'unzione sulla fronte, e' simbolo della Luce dello Spirito Santo che illumina colui il quale si accinge alla gnosi. Solo in un momento Gesu' e' stato visto non con il suo corpo umano ma in quello spirituale ed e' stato quando e' apparso ai suoi discepoli, durante la Trasfigurazione, nella sua vera gloria e splendente di luce. La "LUCE" per gli gnostici e' simbolo della perfezione di Dio che Egli ha congiunto con lo Spirito, cioe' ha dato il suo soffio vitale; la preghiera, il desiderio, il voto degli gnostici e' che Dio voglia accogliere tra le creature iperuraniche le anime dei fedeli che sono le immagini trasfigurate dall'accoglimento del messaggio evengelico. Viene affrontata inoltre nel Vangelo di Filippo la figura del personaggio biblico di Adamo, anche per costui si ha una duplice valenza gnostica.

L'Adamo celeste o Anthropos astrale e' la quarta ipostasi di Dio, fatto a Sua somiglianza perfetta; l'Adamo terrestre invece fu creato dal Demiurgo ed e' una copia imperfetta di quello celeste. I figli dell'Adamo terrestre [ gli uomini imprigionati nella materia ] sono numerosi ma muoiono di continuo; i figli dell'Adamo Celeste [ le anime che si riscattano e sono assai piu' numerosi, perche' non muoiono ed il loro numero cresce di continuo. Questa distinzione tra i figli dell'Adamo terrestre, che sono nel peccato e nella morte, ed i figli dell'Adamo celeste, che hanno vita eterna, sono citati anche da Paolo nelle lettere ai Romani [ V,12,21 ] ed ai Corinzi [ XV, 45,49 ]. Secondo il Vangelo di Filippo, poi, gli uomini si nutrono attraverso la bocca; ma anche attraverso la bocca e dalla bocca ricevono ed hanno il nutrimento spirituale, allorche' da questa esca il Verbo di verita', che li convinca, la parola ed il bacio d'amore, che li conforti, stimolandoli al bene ed alla fratellanza, che li fa divenire , che e' poi "l'ultimo grado della gerarchia gnostica", questa e' la generazione di fratelli che, illuminati dalla Grazia, generano fratelli! E' di particolare interesse questo assunto del Vangelo di Filippo allorche' si faccia riferimento sia ai CATARI sia alle cerimonie di accoglimento dell'ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo: i TEMPLARI.

Per quanto riguarda il "legame affettivo" tra Gesu' e Maria Maddalena il Vangelo di Filippo cosi' recita nella logia 33: " Erano tre che andavano sempre col Signore: sua Madre, Maria, sua sorella e la Maddalena, che e' detta sua consorte". Quest'ultimo concetto, il legame affettivo tra Gesu' e Maria Maddalena, oltre a vari altri testi apocrifi, e' riferito anche dal Vangelo di Luca nel suggestivo e delicatissimo passo di X, 38-42. Riguardo lo Spirito Santo, per il Vangelo di Filippo, questi ha un duplice aspetto: e' in alto, come emanazione di Dio, tra gli eoni perfetti ed invisibili, e' in basso, identificato come Achamot o Sophia, come "Madre di Vita", in questo caso avviene che Sophia concede agli "spirituali" di liberarsi dal loro dominio e di accedere a verita' superiori, da quelle note al mondo. In questa logia c'e' un evidente riferimento al "sale dell'alleanza" con cui gli Ebrei consacravano le vittime da immolare; il passo si avvicina ai Vangeli sinottici [ Marco ( IX, 49 ), Matteo (V,13) e Luca (XIV, 34) ]. Il sale da' vita alle sostanze, come Sophia - Spirito Santo da' vita alle anime; e poiche' lo Spirito Santo, nel Vangelo di Filippo, e' simbolo dell'unzione, sacramento del crisma e' quello che introduce lo gnostico nella Vera Vita.

Continuando il paragone con il sale, la logia esamina l'altro aspetto di Sophia, che come detto e' duplice; il sale e' simbolo della sterilita': ora Sophia, quando ha voluto generare da sola, ha generato un mostro, dal quale sono derivati figli imperfetti, destinati alla morte. Sophia, pero', e' poi tornata alla vera funzione quando si e' unita in coppia con Soter [ il Salvatore, il Figlio di Dio ] ed ha genrato una stirpe perfetta: i pneumatici o spirituali. Si potrebbe inserire, traslando il significato, un confronto tra la Chiesa Sterile di Gerusalemme e la Chiesa Sposa di Cristo. Coloro che non avranno la salvezza sono i figli dello Spirito inferiore (la Sophia decaduta), gli altri sono i figli dello Spirito superiore (la Sophia ravveduta). Cosi' lo stesso Spirito opera in due sensi opposti, come uno stesso soffio puo' attizzare o spegnare un fuoco. Il paragone e' particolarmente efficace se si tiene conto che "spirito" (ruah in ebraico e spiritus in latino) significa letteralmente:, , .-

Secondo il Vangelo di Filippo i rapporti tra l'uomo terrestre e gli animali servono a costituire un esempio per i rapporti tra l'Adamo celeste (il Salvatore) e le Potenze inferiori: come il primo si vale degli animali per procurarsi il necessario alla vita fisica , cosi' l'Adamo celeste si vale delle Potenze per preparare alle anime dei Perfetti l'accesso alla vera Vita. L'intero cosmo e' sistemato con l'unificazione degli opposti, per mezzo dell'aiuto dello Spirito Santo: Adamo e' stato con la terra ma anche generato col soffio di Dio. Il mito gnostico parla del Demonio che, in forma di serpente, sedusse Eva dando vita a Caino, che poi uccise Abele, suo fratello. Circa il battesimo, il Vangelo di Filippo paragona Dio ed il sacramento ad un tintore che da' un'impronta alle stoffe; Dio con l'immersione battesimale ai suoi fedeli riveste le anime dei cristiani col colore dell'immortalita': le imperfezioni che deturpano il candore delle anime vengono lavate e le anime, ricondotte alla purezza, vengono unificate nel bianco splendente della "Luce".

Il "perfetto" che, nell'ascesi mistica, intravede l'aspetto autentico delle cose in Dio e' gia' vicino ad essere egli stesso allo stato di pura idea; l'uomo disposto alla gnosi, quando viene illuminato prende coscienza della verita'; l'ilico, irrimediabilmente legato alla materia, continua a tener chiusi gli occhi anche alla presenza della Luce del vero. In diverse altre logie del Vangelo di Filippo, dopo aver spiegato che il rito del battesimo dei valentiniani si svolge secondo un duplice cerimoniale [ prima l'immersione e l'immediata imposizione del nome di cristiano poi la trasmissione della gnosi attraverso l'unzione dello Spirito Santo perche' il battesimo con la sola acqua non e' perfetto ] viene accentuato un altro sacramento piu' importante del battesimo, secondo Filippo: il matrimonio. Esso e' un'immagine dei puri accoppiamenti spirituali degli eoni.Questo concetto e' un cardine fondamentale della filosofia gnostica: la separazione di maschio e femmina, causa di desideri carnali, che legano l'anima alla materia e ne contrastano la sublimazione.

La dottrina gnostica e' androginica: l'essere perfetto e' maschile ed anche la femmina, per essere perfetta, deve perdere il suo sesso ed essere "attirata" in quello del maschio. Comunque i valentiniani non sono radicalmente misogini: anche gli eoni superiori procedono a coppie [ maschio e femmina ] , quindi il matrimonio non e' condannato se prende a modello gli accoppiamenti degli esseri superiori. La causa della corruzione dell'umanita' e' pero' dovuta al fatto che gli Arconti (gli Spiriti impuri) per gelosia degli eoni superiori, tentano di generare nel mondo inferiore un modello delle coppie celesti e poiche', come figli della Sophia sterile, sono "separati", cercano tra le creature umane il loro "coniuge": avviene cosi' una mostruosa unione di anime umane con potenze maligne. Nessuno sfugge all'accoppiamento con gli spiriti impuri, a meno che la sua anima si liberi dalla materia e prenda a modello, ad immagine le coppie perfette degli eoni superiori che hanno come "camera nuziale" il pleroma celeste: "...NON TEMERE LA CARNE E NON AMARLA. SE LA TEMI, ESSA TI DOMINERA'. SE L'AMI, ESSA TI DIVORERA' E TI SOFFOCHERA'!" Con un felice esempio, il Vangelo di Filippo, parla della civetteria femminile e della lascivia dei maschi per poi dare anche l'esempio degli accoppiamenti impuri. Questi avvengono quando sia l'uno che l'altro sesso sono .

Ma di fronte ad una coppia perfetta [ marito e moglie seduti vicini ] gli spiriti impuri non hanno piu' potenza. Altrettanto e' per l'animo degli spirituali che ha superato le lusinghe della materia e si e' unito, allo stato di pura , con il suo modello celeste: l'Angelo. Definito il contrasto tra gli , che hanno superato la meteria e si sono elevati al di sopra del mondo senza piu' pericolo di ricadervi, e gli , che ne sono ancora sepolti e non riescono a sfuggire al dominio delle passioni; particolare lo stato degli , i quali credono che basti fare dichiarazione di fede per essere salvi: ma se non c'e' sinceramente in loro lo spirito della fede continuano ad essere turbati dalle passioni. secondo i valentiniani, percio', il mondo e' degli , il cielo Superiore degli ed il cielo Inferiore, che e' "Intermedio", e' degli solo che in questa logia l'intermedio, per Filippo, e' qualcosa di simile all'Oltretomba [ i Vangeli sinottici lo chiamano "Purgatorio" ] luogo di pena per i peccatori: per superare il cielo inferiore non basta la conoscenza della Verita' e la sua accettazione ma occorre anche la "prassi" perche' la Giustizia Divina ignora nella stessa maniera sia chi "non ha voluto" come chi, pur volendo, non ha agito. Come nei Vangeli sinottici [Matteo (VIII,12),(XXII,13) e (XXV,30); Luca (XVI,24)] viene proposta una visione apocalittica degli e degli puniti dalla Giustizia Divina e condannati alle tenebre esteriori che invocano i perche' vogliano intercedere per loro ed estinguere le fiamme che li puniscono. Anima e spirito sono i due elementi costitutivi dell'essenza spirituale dell'uomo.

La verita' si traduce in simboli ed immagini, in questa accezione come terminologia gnosticadi "modello ideale", prototipo di ogni realta', che si trova nella Mente divina di cui le cose sono copie. Il raggiungimento della perfetta gnosi inizia con l'ingresso nella vera vita: la rigenerazione. Questa comporta la "resurrezione" o ascesa dell'anima e, quindi, la "restaurazione" o "reintegrazione" dell'anima stessa allo stato originale di pura idea, nel pleroma. Questi momenti sono simboleggiati da "immagini” che sono i sacramenti: attraverso essi "l'immagine" dell'anima (cioe' la sua pura essenza) opera la propria perfezione: vero Cristiano e', quindi, chi riceve attraverso i sacramenti, il sigillo della Trinita', non solo convenzionalmente, ma con intima consapevolezza. Cristo si e' manifestato al mondo in una forma accessibile agli uomini ma e' un errore distinguere il Cristo incarnato dal Logos: sono una stessa entita', anche se si e' soliti definirli l'uno "quello che e' sottoposto" ed il secondo, che rimane celato alla nostra conoscenza, " quello che al di sopra". per il Vangelo di Filippo sarebbe piu' esatto definire questi "aspetti" di Cristo usando i termini ed : il Cristo psichico e' l'apparenza esteriore del Logos spirituale ed il suo corpo e' il rivestimento di questa apparenza esteriore.

Oltre le tre essenze c'e' il "nulla", le , la corruzione della morte. Filippo, come Matteo (VI,6), descrive l'interiorita' della contemplazione mistica con cui lo gnostico, unendo la propria anima a Dio, lo riconosce come dell'universo, come il Tutto, il Pleroma, che non e' dispersione e molteplicita' ma e' unita'; Dio lo si avverte e lo si definisce solitamente come "cio' che e' sopra di noi" ma, in realta', Dio e' all'interno, al centro del Tutto. Il "crisma" dello Spirito Santo rigenera lo gnostico spirituale singolarmente, la redenzione di Cristo lo congiunge al suo Angelo: solo i perfetti sono rigenerati da Cristo. Come nel mondo non e' possibile contemplare la propria immagine fisica o nell'acqua o in uno specchio, se manca la luca, cosi' non sara' possibile contemplare la propria immagine spirituale, l' allo stato di pura idea, nel mondo iperuranio, nella , senza il battesimo e l'unzione. Come il Tempio di Gerusalemme dove vi era un ampio cortile accessibile a tutti i fedeli, poi un recinto minore ed infine il "Santo dei Santi" accessibile solo ai Sacerdoti in stato di purezza rituale, e la conformazione delle chiese cristiane primitive che comprendevano un locale accessibile a tutti i battezzati, un recinto con l'altare per la celebrazione dei riti e la sala piu' interna riservata ai soli sacerdoti, la dottrina gnostica prevede la gradualita' limitazione di accesso ai luoghi sacri simboleggiata dalla gradualita' dei riti di iniziazione: il battesimo dell'acqua, poi la redenzione attraverso l'unzione ed infine la resurrezione, a cui il battesimo dell'acqua e dello spirito hanno aperto la via, fino all'unione perfetta anima ed angelo nella "camera nuziale" dell'iperuranio.

Lo squarciarsi della cortina del Tempio di Gerusalemme dall'alto verso il basso al momento in cui l'anima di Gesu', secondo gli gnostici, esce dal corpo del Cristo sulla Croce per poi salire dal basso in alto, contiene un chiaro valore simbolico: lo svelarsi dei misteri nascosti nell'anima che dal mondo psichico passa a quello pneumatico. Lo staccarsi di Eva, con la sua creazione, dal corpo di Adamo ha scisso l'essenza dell'Uomo nei due elementi maschile e femminile, ne ha provocato la disgregazione e la morte. L'equilibrio e' stato successivamente ristabilito dall'unione perfetta dell'Adamo celeste, SOTER, con SOPHIA: l'unione spirituale dell'anima con l'angelo nella camera nuziale, cioe' l'identificazione e compenetrazione dell'anima con la propria immagine, e' precisamente l'opposto dell'unione carnale e adulterina di Adamo con Eva. E' necessario, per il Vangelo di Filippo, tener presente il triplice significato della parola . Adamo e' stato creato da Dio che, con un "soffio", gli ha dato l'anima vivente; la madre Sophia, lo Spirito Santo, gli ha aggiunto lo "spirito", l'essenza spirituale, che distingue il pneumatico dallo psichico, come ; Adamo/Uomo e' cosi' divenuto un essere spirituale e quando si e' nascosto cosciente della propria nudita' si e' dimostrato superiore agli Arconti che lo hanno invidiato e perseguitato. Il riconoscimento di Gesu' come incarnazione del Logos e la sua filiazione divina e' avvenuto all'atto del battesimo nel Giordano.

In quel momento si e' rivelata la volonta' di Dio che lo ha fatto nascere come incarnazione del Logos, lo ha adottato come Figlio, mentre la Luce dello Spirito Santo, calando sul suo capo, gli ha dato il Crisma; poi e' stato redento ed e' divenuto mezzo di redenzione per tutti. Il Vangelo di Filippo definisce questa emanazione con il concetto "il Padre del Tutto" dove vuole definire il Logos come la Parola di Dio; quindi l'eone Cristo che diviene il Soter che, con la "Vergine", cioe' la Sophia ravveduta, lo spirito Santo, anche essa emanazione di Dio, ha dato origine a Gesu', cioe' da uomo psichico lo ha reso pneumatico con la discesa del "fuoco/luce" dello Spirito Santo come simbolo del "crisma"; la discesa dello Spirito su Gesu', al momento del battesimo con l'acqua, ha rivelato che egli veniva generato come pneumatico nella "camera nuziale": grazie alla sua generazione spirituale, Gesu' e' stato investito della funzione di Redentore per ricondurre il Tutto alla perfezione della "camera nuziale. Verra', quindi, grazie al sacrificio del Cristo, raggiunta la perfetta armonia del pleroma, in cui i liberi e i figli della camera nuziale, cioe' le pure essenze spirituali, attireranno ed uniranno a se' le loro "immagini” terrene. Insieme congiunti nella camera nuziale, saranno una sola cosa ed avranno uno stesso nome, non avranno bisogno di attivita', ma saranno nella "quiete", nella perfetta immobilita' divina dove potranno contemplare la perfezione dell'Assoluto.

Nell'itinerario dell'ascesi gnostica, la contemplazione rappresenta un grado superiore alla visione, ma la perfetta immedesimazione con dio, che ne e' l'ultimo grado, e' possibile solo dopo il completo distacco dal mondo. Il battesimo di Gesu' e' stato il momento della sua rigenerazione, adozione e redenzione; con il conferimento del compito di Redentore, per restituire, secondo i termini della Giustizia Divina, vita spirituale all'uomo, caduto nella materia in seguito al fallo di Adamo; se gli uomini non provvedono in tempo al loro distacco dalla materia, cadranno nella distruzione. Il battesimo, che conferisce la purezza spirituale, segna il Primo Ingresso nella Vera Vita, avviando alla Resurezione. Per mezzo del Crisma, l'uomo e' rigenerato ed acquista il dominio del Tutto, raggiunge la resurrezione pneumatica e, attraverso la Croce, che unisce il mondo inferiore al superiore, ha accesso al pleroma, ritorna in grembo alla madre, lo Spirito Santo, ed attinge lo splendore della Luce.

Il Cristiano entra, quindi, con gioia nel regno dei Cieli, lasciando senza rimpianti questo mondo, anzi ridendo di esso come cosa di alcun valore: questo distacco gioioso inizia con il rito battesimale; anche l'eucaristia e l'unzione servono a favorire questo lieto abbandono del mondo ma, al di sopra di questi sacramenti, c'e' ancora qualcosa: la camera nuziale. Il mondo imperfetto originato dal Demiurgo/Arconte, figlio del fallo originario della prima Sophia sara' destinato alla corruzione della morte. Gli ilici e gli psichici non saranno in grado di ricevere l'incorruttibilita' per se stessi e tanto meno la potranno trasmettere alle loro opere ed ai loro figli perche' questa sara' una conquista personale soltanto seguendo la gnosi con i sacramenti e la coppia divina Gesu'/Soter/Salvatore e Spirito Santo/Sophia, nella camera nuziale, genereranno con la propria fusione/unificazione/compenetrazione gli spirituali/i Cristiani/i perfetti, che potranno parteciapare alla natura divina.

Tutto cio' che e' bene nell'universo e' emanazione di Dio e, come l'anima del ritorna a Dio staccandosi dalla materia, cosi' ogni particella di bene che c'e' nella materia puo' essere recuperata e liberata; lo , assumendo il pane ed il vino dell'eucaristia non ne avverte le caratteristiche materiali, ma assume di esse solo le proprieta' simboliche sacramentali, che egli considera consunstanziali in essi. Il buon profumo di balsamo che, versato nel vino, si spande e conforta anche coloro che non lo bevono ma che sono presenti simboleggia nel migliore dei modi l'attivita' caritativa dei per l'edificazione e l'istruzione dei neofiti. Lo gnostico deve informarsi sulla via da seguire, che non e' facile trovare senza la guida di un , per indirizzarsi rettamente sul sentiero della conoscenza tenendo presente che Gesu', "Uomo Perfetto, il Logos, e' il Servitore che fa salire verso la camera nuziale, il cielo, la semenza pneumatica dell'umanita': Egli non tradisce la fiducia di chi gli si affida ma inganna e delude le Potenze del Male, il Demiurgo, gli Arconti di questo mondo pur sempre senza mai lederle!

LA RESURREZIONE COMINCIA DA QUESTO MONDO CON LA GNOSI DELLA VERITA'.

G I O V E